GOOGLE, RICERCA PIU' UMANA

Con questo post voglio attirare l'attenzione su uno dei problemi più grossi che ci troviamo ad affrontare, noi uomini sommersi dalle informazioni e dai ricordi: come trovare quello che cerchiamo. Circondati da svariati oceani di documenti, pagine web, fotografie, mp3, mp4 e chi più ne ha più ne metta, riempiamo i nostri hd e i nostri bookmarks di oggetti che poi, inevitabilmente, perdiamo. Apple ci ha regalato Spotlight, un motore di ricerca strettamente connesso al finder grazie al quale il nostro computer (in teoria anche la nostra rete personale o aziendale, ma solo in teoria) ritrova tutto quello che abbiamo sparso in giro. Spotlight ha reso quasi inutile la vecchia catalogazione gerarchica, a cartelle, che per anni ci ha permesso la sopravvivenza. Google è nel web quello che Spotlight è sul nostro computer. Da ieri, Google ci offre una ricerca più "umana": grazie a nuovi algoritmi e a software di ricerca che ragionano in termini associativi, il nuovo motore è in grado di offrirci risultati molto più raffinati e aderenti alle nostre esigenze. Il risultato probabilmente inquieterà coloro che profetizzano un'intelligenza centrale invasiva, tipo grande fratello: il dio della rete, come è stato definito. E farà invece sorridere i guru della pubblicità che tramite le logiche associative sono in grado di avere un profilo sempre più preciso di ognuno di noi: preferenze, abitudini, esigenze. Per portarci all'uscio di casa - pardon: alla finestra di Safari - tutti i prodotti che avremo desiderato.
Un bell'articolo di Vittorio Zambardino, sul suo blog, spiega bene in cosa consista questa rivoluzione silenziosa di Google:

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